Montagna, la replica in Senato del ministro Calderoli: “Mai viste tante risorse, diamo strumenti concreti e riconosciamo territori davvero montani”
Il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli è intervenuto in Senato per la replica del Governo sul ddl Montagna. Di seguito, una sintesi dei contenuti.
- I fondi a disposizione
“Sono stufo di sentire la storia delle poche risorse. Ricordo con poche parole un concetto: nel 2021 le risorse per la montagna erano circa 6/7 milioni di euro, nel 2022 diventano 100 milioni e dal 2023 siamo a più di 200 milioni. E dunque i numeri parlano da soli: prima non c’era quasi niente, ora invece le risorse ci sono”.
- I criteri previsti per le zone montane
“Stiamo parlando del riconoscimento e la promozione delle zone montane, non c’è scritto né marginali né interne. Parliamo di criteri che hanno un riconoscimento giuridico e io continuo a pensare che non può esistere che, in un Paese con il 35% di territori montani, i Comuni che risultano montani siano 55%. Le risorse destinate alla montagna devono andare in montagna, è finito il periodo in cui ricevono fondi quei territori che con la montagna non hanno nulla a che fare”.
- La strategia per la Montagna
“I livelli più essenziali che i cittadini devono vedersi garantiti: sanità e scuola, il diritto a costruire una famiglia e fare impresa, la tutela dell’ambiente. Rispetto a come era prima, di miglioramenti ne abbiamo introdotti tanti”.
- Il confronto parlamentare
“Non mi si dica che non c’è stato confronto con le opposizioni. Il numero degli emendamenti approvati tra il primo passaggio in Senato e quello alla Camera, forse vede quelli dell’opposizione superiori a quelli di maggioranza. Peraltro siamo in terza lettura, quindi il confronto c’è stato pienamente. Se poi invece serve trovare una scusa per trovare contro, è un altro discorso”.
- Capitolo caccia
“E’ stato approvato un emendamento parlamentare che recepisce alla lettera la direttiva europea e la sentenza della Corte Costituzionale. L’errore è stato considerare assoluto il divieto di caccia nei valichi montani, mentre invece riguardava specificamente l’aviofauna migratoria”.
- L’impegno per i piccoli Comuni
“Tra le varie misure che andiamo a introdurre, diverse sono quelle specifiche per i Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Inoltre ricordo che proprio il mio Dipartimento ha contribuito a sostenere le piccole realtà locali nel mettere a terra il Pnrr, gestendo le green communities e realizzando progetti per 120 milioni”.
- Conclusioni
“Come in molte cose, il meglio è nemico del bene. E io penso che, questa volta, qualche bene alla montagna (e dunque a tutto il Paese) lo abbiamo fatto davvero”.
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Testo a cura dell'Ufficio Stampa